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'Ala al-aswani

Nato al Cairo e figlio d’arte, è narratore, giornalista politico e saggista. Si è specializzato in Odontoiatria presso l’Università dell’Illinois, quindi ha fatto ritorno in patria. Con il suo romanzo Palazzo Yacoubian (v.) lo scrittore ha raggiunto vasta fama in tutto il mondo. L’intellettuale è uno dei fondatori del movimento Kifàya che si batte per i diritti civili e la democrazia in Egitto.
 
Chicago
Traduzione di B. Longhi, Milano, Feltrinelli, 2008, pp. 310.
Titolo originale: Shìkàghù (2007).

Questo lavoro, al pari di Palazzo Yacoubian (v.), ha riscosso un grandissimo successo, non solo in patria. Protagonisti sono alcuni rappresentanti della comunità egiziana della metropoli americana. Attraverso la narrazione delle vicende dei personaggi, lo scrittore intende approfondire alcune problematiche di rilievo, come, ad esempio, la vita quotidiana di uomini e donne arabi trapiantati in America e il sentimento della cosiddetta ghurba (termine che indica l’esilio, l’emigrazione, ma anche il sentirsi estranei). Inoltre sono affrontati temi socio-politici, tra cui quello, spinoso, della pratica della tortura, che è l’occupazione di una delle figure centrali dell’opera, un autentico boia.  

Palazzo Yacoubian
Traduzione di B. Longhi, Milano, Feltrinelli, 2007, pp. 215.
Titolo originale: ‘Imàrat Ya‘qùbiyàn (2002).

Famoso romanzo dell’autore egiziano al quale, nel 2007, sono stati assegnati numerosi riconoscimenti, tra cui, in Italia, il Premio Grinzane Cavour e il Premio Mediterraneo per la Cultura a Napoli. Divenuto un best seller ovunque, ha ispirato un film molto applaudito, anche in alcuni Festival internazionali. Il palazzo cui fa riferimento il titolo esiste davvero: è un edificio degli anni Trenta che sorge nel centro della capitale egiziana, abitato, nel romanzo, da persone di diversa estrazione sociale. La descrizione di tale microcosmo funge da pretesto per la discussione di tematiche quali la politica, la religione, le relazioni interpersonali e tra i sessi, l’omosessualità, la decadenza della borghesia e la corruzione.  

Se non fossi egiziano vorrei esserlo
Traduzione di C. La Barbera, Milano, Feltrinelli, 2009, pp. 224.
Titolo originale: Law lam akun misriyyan la-wadadtu an akùn misriyyan

Antologia contenente undici racconti. Sono undici ritratti di personaggi molto diversi tra loro ma accomunati da sentimenti negativi, quali la cattiveria, l’ipocrisia e la noncuranza nei confronti dell’Altro.

 

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