Nato nei pressi di Tartus, in Siria, nel 1966 parte per Parigi dove incontra Jean Marie Serreau e frequenta l’Institut d'Études Théâtrales de La Sorbonne. Tornato in Siria, si dedica alla sperimentazione di un teatro impegnato e dirige la rivista di teatro “al-Hayah al-masrahiyyah” (La vita teatrale). Sin dalle sue prime opere traspare l’impegno del drammaturgo per la teorizzazione e la realizzazione di un teatro sperimentale, politicamente impegnato. Egli fa una netta distinzione tra il “teatro politico” e il suo “teatro di politicizzazione”. [...] Malgrado una lunga malattia, raccontata anche in un suo libro di memorie (L’ultimo ricordo, Jouvence, 2003), il drammaturgo ha continuato a pubblicare le sue migliori opere negli ultimi mesi di vita. La morte prematura lo coglie nel pieno della sua attività, ed è una grande perdita per tutti gli intellettuali arabi. [...]
[per le sue opere tradotte in italiano si veda la bibliografia su Teatro - Traduzioni e studi critici
Tratto da: Isabella Camera d'Afflitto Letteratura araba contemporanea dalla nahdah a oggi, CAROCCI Editore, 2004, (I ed. 1998), pp. 359 - Є. 18.10
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