Autori

Saggistica

Antologie

Bibliografia


 

 

 



Magid Tubiya

Nato e cresciuto ad al-Minya, in Alto Egitto, dal 1956 vive al Cairo, dove si laurea in matematica, materia che insegna per molti anni, prima di dedicarsi interamente al cinema e alla letteratura. Sarà uno degli scrittori più impegnati della «Generazione degli Anni Sessanta».  Debutta nella narrativa nel '67, con la raccolta che prende il titolo dal racconto Vostok giunge sulla luna, apparso anche in italiano sulla rivista «Linea d’ombra».  La crisi aperta dalla Guerra dei Sei Giorni si avverte nelle opere successive, segnate dal rifiuto del realismo della tradizione socialista e in cui l’autore si concentra sull’analisi introspettiva dell’individuo, esaltata anche dal ricorso sempre più frequente alla tecnica dell’io narrante.  L’esperienza in ambito cinematografico dell’autore sembra riflettersi in alcuni aspetti tecnici delle sue narrazioni tutte volte alla critica politica e sociale.   

Duello con la luna
Traduzione e Postfazione di P. Venuta, Catanzaro, Abramo, 1992, pp.103. 
Titolo originale: Dawà’ir ‘adam al-imkàn (lett.: I circoli viziosi 1969).

Romanzo che rappresenta metaforicamente il problema della sterilità nella sua accezione più ampia.  Il protagonista è ‘Awwad, un contadino egiziano che, incredulo davanti al suicidio della moglie, Hannùma, continua ogni notte a vagare nella speranza di ritrovarla. Il suo amore si trasforma in pazzia, in odio per la luna a cui la donna amata aveva rivolto un rito propiziatorio per guarire dalla sterilità e avere finalmente un figlio che potesse dare un senso alla sua vita. La gelosia e l’impossibilità alla procreazione faranno precipitare ‘Awwad in un delirio in cui la realtà si confonde con il mito ancestrale. 

La vergine del Gurùb
Introduzione e Traduzione di L. Avallone, Paese (Tv), Pagus Edizioni, 1991, pp.143. 
Titolo originale: ‘Adhrà’ al-ghurùb (1987).

Breve romanzo d’ispirazione faulkneriana, composto di otto capitoli in cui, di volta in volta, altrettanti personaggi raccontano la vicenda centrale che si svolge davanti ai loro occhi e alla quale si sovrappongono i ricordi di vari episodi della loro vita passata.  Gurùb è un villaggio sperduto e dai tratti feudali dove il sindaco, un uomo dall’aspetto ripugnante, violenta segretamente le vergini. Accanto al problema degli abusi dei potenti contro i membri più deboli della società l'altro grande tema che si ravvisa nella narrazione è la lotta drammatica tra tradizione e modernità

Odissea nel paese del Nilo. La spedizione francese in Egitto
Introduzione e Traduzione di F. Barresi, Jouvence, Roma, 2005, pp. 252. 
Titolo originale: Taghrìb Bani Hathùt ilà bilàd al-shimàl (lett.: Il Viaggio dei Bani Hathùt nei paesi del nord, 1988).

Romanzo ambientato in una delle epoche più ricche di mutamenti nella storia dell'Egitto e del Mediterraneo, quella dei sultani mamelucchi. La valle del Nilo, allora piccolo mondo isolato che non conosceva nulla di ciò che accadeva in Europa, viene a un tratto sconvolto dall'arrivo dell’esercito francese guidato da Napoleone Bonaparte. È sullo sfondo di questi eventi che si svolgono le avventure e disavventure dei protagonisti del racconto. Spinti dall'amore del viaggio e della scoperta, i nipoti e pronipoti di Hathùt, capostipite di una famiglia contadina dell'Alto Egitto, partono  alla volta del Cairo e lì si trovano, per caso, coinvolti nelle vicende storiche che interessano il loro paese, a partire dalla seconda metà del '700 fino all'epilogo dell'occupazione francese, nel 1801. Per scrivere questo romanzo l'autore si è basato sulle cronache dell’importante storico egiziano ‘Abd al-Rahman al-Giabarti, testimone dell'invasione napoleonica. 

Racconti apparsi in antologia:

Cinque giornali non letti, Cento milioni di api in testa e Occhiali neri, in Narratori egiziani contemporanei (a cura di C.F Barresi), Roma, Istituto per l'Oriente, 1977, pp. 94-116. 

 

Inizio pagina