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Salah ‘abd al-sabur

Poeta, drammaturgo, critico letterario e giornalista nato a Zagazig e morto al Cairo. Si laurea nella capitale in Lingua e Letteratura Araba; in qualità di funzionario del Ministero della Cultura, svolge diversi incarichi anche all’estero. Influenzato dalla letteratura classica greca, dal Romanticismo, dal Simbolismo e dal Surrealismo, così come da Nietzsche, Ibsen, O’Neill e da T.S. Eliot, è uno dei primi a sperimentare il verso libero nella letteratura egiziana. Nelle sue opere sono evidenti l’impegno politico e la lotta antibritannica. Per le sue pièce, in versi, ha largamente attinto al patrimonio classico arabo, come ad esempio ne Il folle di Laylà (Magnùn Laylà, 1969), e a quello degli autori mistici, come ne La tragedia di al-Hallàg (Ma’sàt Hallàg, 1966).
 
Gente del mio paese e altre poesie
A cura di Fawzi Al Delmi, Genova, Edizioni San Marco dei Giustiniani, 2002, pp. 143.

Il volume, con testo originale a fronte, comprende venti opere del poeta, che si è distinto per avere usato un lessico semplice con l’intento di avvicinarsi all’idioma comune della gente, in un periodo in cui il linguaggio poetico diventava sempre più ricco e complicato.  Nei propri lavori parla della frenetica vita quotidiana in città e anche di temi d’attualità o di fatti che hanno segnato la Storia del XX secolo. I versi de L’impiccagione di Zahràn evocano quello che nell’immaginario collettivo egiziano rimane uno degli episodi più emblematici del colonialismo britannico: l’incidente di Dinshway, del 1906. A Dinshway, un piccolo villaggio nei pressi di Tanta, dei soldati inglesi aprirono il fuoco contro dei contadini, ferendone alcuni. Ne seguì una rissa in cui i contadini ferirono un soldato, che in seguito morì lungo la strada verso l’ospedale, a causa di un colpo di sole, eppure i contadini vennero incriminati per l’assassinio dell’inglese, processati, e alcuni condannati a morte. La poesia fa parte della raccolta Gente del mio paese (al-Nàs fì bilàdì) in cui si trovano anche Ti ucciderò e I tartari hanno attaccato, che si riferiscono, invece, al conflitto arabo-israeliano, e in particolare alla Guerra di Suez, del 1956. Le poesie incluse nel volume sono tratte da cinque raccolte:  Gente del mio paese (1957); Dico a voi (1961); I sogni dell’antico cavaliere (1964); Riflessioni in un tempo ferito (1970); Alberi della notte (1971). 

 

 

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