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Muhammad al-Busati

Nato e cresciuto a Gamaliyya, un villaggio del Delta del Nilo, si trasferisce al Cairo per studiare economia e commercio. Si laurea nel 1960, e in seguito lavora come funzionario statale, un'esperienza cui attingerà per la sua produzione letteraria. Rientrato al Cairo, nel 1962, scrive un racconto con cui vince il premio «Taha Husayn» conferito ai giovani autori.  Pubblica la prima raccolta, al-Kibàr wa ‘l-sighàr (Grandi e piccoli), nel 1968, e si afferma come uno dei principali rappresentanti dell’avanguardia letteraria egiziana. Nel 1976 scrive il primo di numerosi romanzi, al-Tàgir wa ‘l-naqqàsh (Il mercante e l’incisore).  Tranne Altre notti, che è ambientato al Cairo, l’autore si è sempre occupato della vita nelle aree rurali egiziane, e le sue opere sono apprezzate sia per il contenuto di carattere sociale che per lo stile raffinato e suggestivo. Nel 2001, l'autore ha ottenuto il prestigioso premio “Sultan Aways” di Dubai.

Casa dietro gli alberi
Traduzione di B. Longhi e introduzione di I. Camera d’Afflitto, Milano, Sperling & Kupfer, 1997, e Frassinelli, 2004, pp. 115.
Titolo originale: Buyùt warà’ al-ashgiàr (1993).

Un uomo in un villaggio egiziano decide di uccidere l’amante della moglie, da lui scoperta in flagrante adulterio. La donna è una profuga, appartenente a una famiglia di sfollati che, a causa della «guerra di logoramento» seguita al conflitto arabo-israeliano del ’67, aveva dovuto abbandonare la propria casa sulle rive del Canale di Suez per trasferirsi nel cuore dell’Egitto.  L’adulterio non scatena soltanto l’ira del marito, ma anche la cattiveria dei suoi vicini che, in realtà, non avevano mai accettato la sua giovane sposa, considerandola come un’intrusa, o meglio, una «bella straniera» venuta a turbare la quiete del loro paesino. Assalito dal dubbio, il protagonista esita ad attuare il suo piano di vendetta e, alla fine, sarà il destino a risolvere l’intera vicenda.

Altre Notti
Traduzione e postfazione di P. Zanelli. Roma, Jouvence, 2003, pp. 164. 
Titolo originale: Layàli ukhrà, 2000.

La protagonista del romanzo è una giovane colta e affascinante che abita da sola in un appartamento al centro del Cairo. Nata e cresciuta in un villaggio egiziano, si era trasferita nella capitale per studiare all'università. Ha un buon lavoro e frequenta personaggi d'ogni tipo, dal poeta bohémien al neo-arricchito uomo d’affari, ma non ha desideri particolari né progetti per il futuro; la sua vita appare quindi statica e senza senso. In questo breve romanzo caratterizzato dalla narrazione dal ritmo quasi cinematografico e piena di riferimenti autobiografici, l'autore ha voluto soprattutto parlare della sua generazione, descrivendo il clima culturale e i problemi politici dell'Egitto durante il regime di al-Sadat.

 

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